Ci sono città dalla bellezza nascosta. Milano non è una città ruffiana, non ti affascina con un'ingente quantità di meravigliose e spudorate architetture, al massimo ti ubriaca, con i sui happy hour e la frenesia continua, ti fagocita con il suo cemento, le sue auto in coda, strombazzanti e frementi in attesa che scatti il verde, i suv in doppia fila e le cene e gli eventi e la settimana della moda e quella del design e i festival del cinema e poi quelli del cibo e poi e poi e poi.
E poi c'è quell'altra parte, quella più nascosta e affascinante, fatta di fontane e giardini che fanno capolino dietro i grandi portoni, l'arte liberty che compare a sorpresa con balconi in ferro battuto e ceramiche dipinte, l'atmosfera magica di Brera, i chiostri della statale e i mille teatri cittadini. Basta permettersi il lusso di perdersi e ritrovarsi per le vie della città, magari in sella a una bicicletta, per capire quanto questa città sia piccola e ricca di particolari affascinanti che mai ti aspetteresti.
Così un giorno può capitare mentre pedali in centro ripetendoti per la milionesima volta quanto sia bella piazza Mercanti, di alzare la testa e di accorgersi che il cielo è di un azzurro così luminoso e così limpido che sembra di essere in campagna e lì ogni dubbio si scioglie e capisci che ormai sei innamorata persa di questa città, che ad ogni angolo cela una meraviglia che sfugge al viaggiatore compulsivo e al pendolare in corsa.
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